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L’ascesa dell’individualità e della coscienza ecologica Architettura e design negli anni Settanta
Fondata nel 1928 come una sorta di diario in presa diretta dal grande architetto e designer milanese Gio Ponti, domus è stata salutata come la rivista di architettura e design più influente al mondo. Con stile e rigore, si è occupata in maniera estensiva dei temi e dei movimenti stilistici più rilevanti nei diversi settori del design –del prodotto, strutturale, di interni e industriale. Questa ristampa di domus presenta gli eventi di spicco degli anni Settanta, un’epoca caratterizzata dall’affermazione dell’individualità e della coscienza ecologica.
1970–74: L’individualità regna indiscussa
I primi anni Settanta furono segnati da stravolgimenti nel campo dell’architettura e del design, dettati da una nuova spinta verso l’individualità che si manifestò tramite stili e metodi costruttivi innovativi. Le opere futuristiche di Luigi Moretti si ersero a contrasto con il design pratico di Renzo Piano e Richard Rogers; altrove si scorsero le prime avvisaglie di tendenze postmoderniste. L’architetto giapponese Kisho Kuramata si impose all’attenzione con gli edifici e le pianificazioni urbanistiche in stile metabolico, mentre i paesaggi viventi di Verner Panton e Joe Colombo aprirono nuove prospettive. 1975–1979: I primi segnali di una coscienza ecologica Nella metà degli anni Settanta si verificò una crisi energetica su scala globale, causata da un calo nell’approvvigionamento di petrolio. Di conseguenza, l’architettura e il design iniziarono a volgersi verso risorse alternative, metodi costruttivi ecologici e materiali riutilizzabili. Il volume include gli edifici postmoderni di Richard Meier, le strutture moderniste di Foster Associates, il Centro Georges Pompidou di Renzo Piano e Richard Rogers e le opere degli architetti giapponesi Arata Isozaki e Kisho Kurakawa. Non mancano i progetti delle reti di trasporto, delle macchine per ufficio e di apparecchi elettrici.
La collana sulle decadi di domus
A cura di: Charlotte e Peter Fiell hanno scritto numerosi volumi per TASCHEN, inclusi 1000 Chairs, Design of the 20th Century, Industrial Design A–Z, Scandinavian Design, Designing the 21st Century, Graphic Design for the 21st Century, 1000 Lights and Contemporary Graphic Design. Sono inoltre i curatori della serie TASCHEN Decorative Art e di Domus 1928–1999 in 12 volumi.
La collana Bibliotheca Universalis – Compatte guide culturali che celebrano l’eclettico universo TASCHEN a un prezzo democratico e imbattibile! Da quando abbiamo intrapreso il nostro lavoro di archeologi della cultura negli anni ’80, il nome TASCHEN è diventato sinonimo di editoria accessibile a tutti e mentalità aperta. Bibliotheca Universalis raccoglie quasi un centinaio dei nostri titoli più amati di sempre in un nuovo e pratico formato che, senza alleggerirvi troppo le tasche, vi consentirà di allestire la vostra libreria di arte, antropologia e aphrodisia. Bookworm’s delight — never bore, always excite!
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