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El Burlador de Sevilla è il nome di un'opera teatrale attribuita a Tirso de Molina. È la prima opera in cui figura Don Juan, che riscontrerà così tanto successo nella drammaturgia e nell'operistica europea successiva. Il dramma è in versi, e diviso in tre giornate. L'intreccio si basa sulle gesta di Don Juan, dongiovanni promesso sposo di donna Anna, figlia di don Gonzalo de Ulloa. Il giovane seduce la duchessa Isabela, nobile napoletana, fingendosi il suo promesso sposo, il duca Ottavio. Fuggito da Napoli per salvare la pelle, approda in Spagna dove viene raccolto, dopo un naufragio, dalla pescatrice Tisbea, che cede al suo fascino. Il re Alfonso XI, però, dispone che don Juan sposi l'offesa Isabela, mentre Ottavio convolerà a nozze con donna Anna come risarcimento dell'onta subita. Donna Anna è invece segretamente innamorata del marchese de la Mota. Don Juan, contrario alla costrizione del matrimonio, uccide don Gonzalo de Ulloa. Dopo altre avventure con donne, tra cui Aminta, si reca in una chiesa dove troneggia una statua di don Gonzalo. In vena di facezie, don Juan lo invita a cena, decretando così la sua morte: la statua, infatti, lo trascinerà all'inferno per punirlo delle sue malefatte.
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