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Peter Beard
Un viaggio incredibile nel mondo di Peter Beard Edizione limitata di 2.250 copie numerate e firmate da Peter Beard
“Le più toccanti sono quelle degli elefanti in putrefazione, le cui ossa, durante il lungo processo di decomposizione, formano magnifiche sculture, che non sono solo forme astratte, ma conservano tracce della vita, della disperazione e della sua futilità.” — Francis Bacon sulle fotografie di Peter Beard
Fotografo, collezionista e scrittore, Peter Beard ha trasformato la sua vita in un’opera d’arte; i diari illustrati che ha tenuto fin da giovanissimo sono poi divenuti spunto per una vera e propria carriera e gli hanno valso la reputazione di grande artista. Venne ritratto da Francis Bacon e ricoperto di pittura da Salvador Dalí, contribuì alla stesura dei diari di Andy Warhol e girò in tournée con Truman Capote e i Rolling Stones, oltre a creare libri con Jacqueline Onassis e Mick Jagger: grandi artisti che prendono vita, in senso letterale e figurato, nelle sue opere. Come fotografo di moda, portò in Africa star di Vogue come Veruschka e tornò negli Stati Uniti insieme a nuove modelle, tra cui la famosa Iman.
La sua passione per la storia naturale e la natura, che pervade la maggior parte del suo lavoro, ebbe inizio quando era ancora adolescente. Nei primi anni Sessanta, avendo letto i libri di Isak Dinesen (Karen Blixen) e dopo aver trascorso un periodo in Kenya dove strinse amicizia con l’autrice, Beard comprò un terreno di fianco al suo. In quegli anni i grandi cacciatori organizzavano safari e gli elementi della cultura coloniale di cui Beard aveva letto in La mia Africa avevano influenzato il paesaggio e la vita nella natura, ma i tempi stavano cambiando. Beard fu così testimone del boom demografico di quella regione che determinò uno sfruttamento delle risorse e un grave danno alla fauna locale – pensiamo per esempio agli elefanti dello Tsavo, morti di fame a decine di migliaia in una terra depredata dei suoi alberi. Così prese a documentare quello che vedeva attraverso diari, fotografie e collage. Non si curò di andare controcorrente pubblicando queste testimonianze uniche e spesso sconvolgenti. I corpi giacevano spogli e i dati venivano annotati scrupolosamente, a volte a macchina e più spesso a mano, usando di tanto in tanto il sangue di animale.
Estendendosi sulle pagine di questo enorme volume, i collage di Peter Beard sono per la prima volta riprodotti insieme e a grandezza naturale, a volte sconfinando in pagine pieghevoli. Centinaia di lavori più piccoli e pagine dei diari riempiono lo spazio restante, ingranditi per mostrarne ogni dettaglio: dalla minuziosa scrittura e i disegni di Beard, a pietre, ossa e altre ephemera incollate alle pagine. Disponibile sia come Art Edition che come Collector’s Edition, questa edizione limitata opulenta e magnificamente realizzata – completa di leggio in legno – è in sé una vera opera d’arte.
Caratteristiche: • Leggio in legno realizzato appositamente • Formato XXL: 34,5 x 50 cm • Volume principale contenente 200 pagine di diario, 294 pagine di collage e 5 pagine pieghevoli • Saggio introduttivo originale scritto dal critico fotografico Owen Edwards • Volume aggiuntivo (PB2) con l’indice delle immagini contenute nel volume principale completo di didascalie, foto personali e primi lavori dell’artista, intervista all’artista da parte di Steven M.L. Aronson, una stampa facsimile del saggio scritto a mano da Beard nel 1993 per il primo numero della rivista Blind Spot (sold out), bibliografia, lista delle mostre • Tutte le immagini a colori sono stampate mediante separazione dei colori e in Pan4C, la miglior tecnica di stampa esistente, che conferisce loro un’intensità e una gamma cromatica senza pari
L’artista: Peter Beard (1935–2020) iniziò a scattare fotografie e tenere diari dalla prima infanzia. Già prima di laurearsi alla Yale University, sviluppò un forte interesse per l’Africa. Negli anni ’60 e ’70 del Novecento lavorò nel Parco nazionale dello Tsavo, sui Monti Aberdare e sul Lago Rodolfo, lungo i confini settentrionali del Kenya. Creativo instancabile, Beard il cronista fotografò, scrisse, disegnò, compose collage e mise insieme una storia della sua vita, e quindi della nostra.
Gli autori: Steven M. L. Aronson è stato editore ed è attualmente editor e scrittore. Ha curato e pubblicato il volume Longing for Darkness di Peter Beard e scritto lo speciale televisivo The End of the Game. È autore di HYPE e co-autore di e Savage Grace.
Owen Edwards scrive di fotografia da trent’anni per diverse pubblicazioni, tra cui l’American Photographer, il New York Times Magazine e lo Smithsonian.
I curatori: La pluripremiata art director Ruth Ansel è conosciuta per la sua grafica innovativa che figura nelle migliori riviste di moda e cultura americane fin dagli anni Sessanta. L’Ansel Design Studio (fondato nel 1992) ha realizzato campagne di moda internazionali e volumi dedicati a fotografi quali Peter Beard, Richard Avedon e Annie Leibovitz.
Nejma Beard è la direttrice del Peter Beard Studio. Il suo spirito e la sua vita vanno di pari passo con quelli di Beard, dato che è nata ed è cresciuta in Kenya. Questa profonda conoscenza e dedizione per lo stesso luogo e lo stesso popolo è stata alla base del loro speciale rapporto di collaborazione. Alla base del suo lavoro vi è l’interesse per il futuro del pianeta e l’impegno in ambito ecologico e umanitario.
David Fahey è uno dei proprietari della Fahey/Klein Gallery, a Los Angeles. Durante i trentun anni della sua carriera ha collaborato alla realizzazione di oltre 45 volumi dedicati alla fotografia artistica. È inoltre co-vicepresidente della Herb Ritts Foundation ed è membro del Photography Advisory Council per il J. Paul Getty Museum.
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