LA GRANDISSIMA ILLUSIONE

Matthew L. Tompkins

  • Editore: #logosedizioni
  • ISBN: 9788857610122
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    Redatto da Matthew L. Tompkins, ex mago illusionista convertitosi alla psicologia sperimentale, e pubblicato in collaborazione con la prestigiosa Wellcome Collection, questo suggestivo volume ci rivela quanto le nostre menti possano essere inaffidabili e addirittura complici nel perpetuarsi delle illusioni.

    La grandissima illusione è un’investigazione dell’arte dell’inganno come veniva praticata e diffusa fin dall’inizio del XVIII secolo. Dopo una prima sezione dedicata ai fenomeni del mesmerismo e dello spiritismo, tra guaritori magnetici, sedute spiritiche psicografiche e spregiudicati medium, il libro prende in considerazione l’opera di alcuni leggendari illusionisti a cavallo tra Otto e Novecento come John Nevil Maskelyne e Harry Houdini, che si impegnarono a sfidare e sfatare le affermazioni di ciarlatani e sostenitori del paranormale. Illustra inoltre le relazioni tra illusionisti, sensitivi e scienziati nel corso degli ultimi 200 anni, rivelando come gli stessi ricercatori che hanno investigato i fenomeni paranormali e di magia si siano a loro volta lasciati ingannare.

    Organizzato su base tematica e con un’approfondita contestualizzazione storica, La grandissima illusione ci illustra anche come i fenomeni di illusionismo praticati da maghi e sensitivi fraudolenti, oltre a ingannare i nostri sensi, possano insegnarci molto sul funzionamento della nostra mente, al punto che gli scienziati moderni si avvalgono sempre più di frequente dei trucchi di magia per sviluppare nuove tecniche che permettano di esaminare i meccanismi della percezione, della memoria e della fede.

    Ricchissimo di illustrazioni provenienti da archivi finora inaccessibili e inesplorati – tra i quali la Wellcome Collection, la Harry Price Library, la Society for Physical Research e, non da ultima, la collezione gelosamente custodita del Magic Circle – questo libro passa in rassegna sgargianti manifesti di spettacoli di magia, fotografie spiritiche realizzate tramite doppia esposizione e scatti di cucchiai che si piegano, oltre a immagini appositamente realizzate di planchettes, mani spiritiche per battere colpi, tavoli levitanti, ectoplasmi, automi e scatole magiche. Un’analisi moderna della scienza della magia e dell’illusione conclude il volume e prende in considerazione fenomeni strani e sorprendenti come l’effetto ideomotorio, la paralisi nel sonno, la cecità alla scelta e la psicologia della diversione.

    L’autore
    Ex illusionista americano convertitosi alla psicologia sperimentale, il dottor Matthew L. Tompkins ha conseguito un dottorato alla University of Oxford. In precedenza aveva conseguito un BA in Psicologia presso la State University di New York a Geneseo e un MSc in Psychological Research a Oxford. Le sue ricerche sono incentrate sulla psicologia cognitiva applicata all’illusione e sono apparse su varie pubblicazioni a livello internazionale, tra cui Washington Post e BBC Future. Prima di intraprendere la carriera accademica, lavorava come illusionista professionista: l’esperienza accumulata durante le sue esibizioni continua a influenzare le sue ricerche. Di recente è diventato il primo membro ammesso al Magic Circle sulla base di una pubblicazione scientifica sottoposta a revisione paritaria. Oltre alle sue ricerche empiriche, scrive articoli di argomento storico e di scienza dell’esoterismo, occupandosi tra l’altro di infestazioni, processi alle streghe, entità spiritiche quadridimensionali e allucinazioni da Pokémon.

    Chi non ha mai sentito raccontare di esperienze arcane o in apparenza soprannaturali? Fin dalle prime testimonianze scritte a noi pervenute, la storia è piena di divinità e mostri, streghe e fantasmi, profezie e premonizioni, così come c’è sempre stato qualcuno che ha sentito parlare i defunti, visto oggetti svanire nel nulla e osservato ectoplasmi. A facilitare questi eventi straordinari sembra che siano spesso individui altrettanto straordinari come maghi, medium o sensitivi.
    Risale al XVIII secolo la controversa teoria del “magnetismo animale” di Friedrich Anton Mesmer, secondo cui l’energia vitale del corpo umano consisteva in una specie di fluido magnetico che Mesmer era convinto di poter manipolare ricorrendo all’energia contenuta nel proprio corpo. Non vi è nessun riscontro scientifico di tutto ciò, ma è possibile che i suoi risultati abbiano posto le basi per la ricerca psicologica moderna su ipnosi, suggestione e placebo, oltre agli studi sugli stati di trance. I mesmeristi non impiegarono molto a riciclarsi come esponenti di una nuova corrente ‘paranormale’ che stava nascendo nel mondo occidentale: lo spiritismo. Se la maggior parte dei credenti sposa l’idea che lo spirito (o anima) sopravviva alla morte fisica, i sostenitori dello spiritismo la portano a conseguenze estreme, affermando che gli spiriti dei defunti possono interagire fisicamente con il mondo dei vivi, e si autopromuovono come medium in grado di mettere in contatto i clienti paganti con i loro cari estinti. Caratterizzato in origine da fenomeni bizzarri come apparizioni di fantasmi, ectoplasmi e la sedicente fotografia spiritica, lo spiritismo conobbe una notevole rinascita durante e dopo la Prima guerra mondiale, quando molte persone furono spinte a cercare conforto nelle promesse di un mondo spirituale tangibile e, per quanto in forma attenuata, esiste in certa misura ancora oggi.
    Ci sono addirittura testimonianze di fenomeni ‘spiritici’ o ‘paranormali’ avvenuti in condizioni ‘sperimentali’ alla presenza di scienziati, i quali, tuttavia, non è detto che fossero preparati a riconoscere le frodi: tra loro c’era persino chi affermava di aver fotografato un fantasma e di averne tastato il polso.
    È qui che entra in scena l’illusionista professionista. Al pari di sensitivi e medium, gli illusionisti si presentano come individui fuori del comune in grado di determinare fenomeni impossibili. A differenza degli spiritisti, però, gli illusionisti sono artisti che dichiarano esplicitamente di ottenere questi effetti per mezzo dell’inganno e dell’illusione. La loro storia è strettamente intrecciata allo scetticismo nei confronti dei fenomeni magici o paranormali – che si impegnarono a smascherare sistematicamente – collocandosi a uno strano incrocio tra scienza, dimostrazione soprannaturale e teatro (molti di loro erano vere e proprie superstar dell’intrattenimento).
    Mentre spiritisti e illusionisti si scontravano, i membri della comunità scientifica tentavano di stabilire un metodo per affrontare in modo obiettivo questioni come la possibilità della trasmissione del pensiero e della sopravvivenza alla morte. Lungi dal presentare un fronte compatto, gli scienziati che affrontavano problemi spiritici e paranormali erano spesso divisi da aspre polemiche e impreparati ad affrontare i problemi che sorgevano quando si aveva a che fare con soggetti umani. Consideriamo anche lo stato turbolento in cui versavano la scienza e la tecnologia tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, alle prese con la scoperta di forze fisiche invisibili che un tempo erano state pressoché inconcepibili (radiazioni, elettromagnetismo…). Poiché gli spiritisti sfruttavano la reputazione di scienziati e intellettuali bendisposti per sostenere la validità delle proprie credenze, ed erano impazienti di stabilire una connessione tra fenomeni spiritici e progressi tecnologici emergenti, vari ricercatori furono indotti a condurre indagini pionieristiche su illusioni e percezione umana, segnando la nascita di importanti concetti o teorie come la “cattiva osservazione”, l’“effetto ideomotorio” (le cosiddette inclinazioni del tavolino), la diversione. La maggior parte di noi riconosce di non poter sempre credere ai propri occhi, ma la verità più sgradevole e profonda è che non possiamo sempre credere nemmeno alla nostra mente.
    Per molti versi, il rapporto della società con i fenomeni paranormali è in costante evoluzione e allo stesso tempo sostanzialmente statico. Man mano che i rumori prodotti sul tavolino durante le sedute e i fenomeni ectoplasmatici che caratterizzavano il movimento spiritista perdevano popolarità, spuntarono nuovi sistemi pseudo-scientifici a prenderne il posto. Laddove un tempo le manifestazioni del paranormale erano state attribuite al magnetismo, i sensitivi ora guardavano all’energia atomica (o alla meccanica quantistica) per spiegare come riuscissero, a loro dire, a leggere il pensiero, predire il futuro o manovrare oggetti con la mente. Pur essendo stati smascherati più e più volte, alcuni concetti paranormali si sono dimostrati sorprendentemente resilienti, risorgendo ogni volta che gli scettici ne dichiaravano la morte. Sarete probabilmente sorpresi di scoprire, per esempio, che gli ultimi due processi per stregoneria hanno avuto luogo nel Regno Unito addirittura nel 1944. Gli anni Settanta del XX secolo poi segnarono un ritorno di interesse per la ricerca sul paranormale, quando perfino l’esercito degli Stati Uniti arrivò alla conclusione di essere affetto da una “lacuna psi” che lo rendeva potenzialmente vulnerabile ad attacchi telepatici da parte dell’Unione Sovietica. Dal punto di vista della sua diffusione, l’attuale ricerca parapsicologica non è paragonabile a quella degli anni Settanta e Ottanta del XX secolo, eppure le polemiche sui fenomeni ‘psi’ continuano a presentarsi anche nel XXI secolo insieme a casi di poltergeist, possessioni e trance mistiche.
    Questi fenomeni misteriosi e apparentemente inspiegabili costituiscono un esempio di storie senza tempo di curiosità, credulità, ingegnosità e astuzia umane (comiche o tragiche ma sempre affascinanti) che mettono in evidenza la capacità delle illusioni di coniugarsi a esperienze emotive intense, come la paura della morte o il dolore per un lutto, per dare luogo a presunte esperienze paranormali che le nostre attuali conoscenze scientifiche del mondo naturale non sembrano in grado di spiegare.
    Nel 1879, il neurologo statunitense George Beard predisse che un esame minuzioso e sistematico delle rivendicazioni spiritiste potesse portare la società a una nuova rivoluzione scientifica radicale. Questa nuova conquista non avrebbe accresciuto la nostra comprensione del mondo dei defunti, quanto piuttosto del sistema nervoso dei vivi. Oggi esiste una branca della psicologia sperimentale moderna che indaga specificamente sulle esperienze bizzarre e fuori dal comune degli individui: la “psicologia anomalistica” o dell’insolito. Se le illusioni sono percezioni che deviano dalla realtà, lungi dall’essere sporadiche anomalie di funzionamento mentale, si sono dimostrate strumenti preziosi per i ricercatori della psiche. Le illusioni, infatti, possono contribuire a svelare le peculiarità e i limiti della percezione, della cognizione e della memoria umane. La ricerca attuale dimostra regolarmente che le peculiarità percettive, cognitive e mnemoniche di un individuo perfettamente sano possono provocare illusioni intense ed efficaci. In molti casi, le spiegazioni scientifiche di come la nostra mente riesca a produrre illusioni del genere sono stupefacenti almeno quanto le interpretazioni soprannaturali che vengono suggerite. Anziché pensare alle illusioni come ad ‘avarie’ del nostro sistema cognitivo, infatti, dovremmo considerarle prova del fatto che la nostra mente è assai specializzata e adattiva. Di sicuro la scienza non ha tutte le risposte, ed esistono ancora numerosi aspetti dell’esperienza umana che non comprendiamo appieno. Ma il fatto che allo stato attuale delle nostre conoscenze ci sia ancora qualcosa che non è stato spiegato non significa che sia inspiegabile.

    Rossella Botti

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    Dati Libro
    Autore Matthew L. Tompkins
    Anno di pubblicazione 2019
    Copertina Cartonato
    Dimensioni cm 24,0 x 17,0
    Pagine 224
    Lingua/e italiano
    Peso 0.84 kg
    Titolo Testata Data
    La Grandissima Illusione Leggere Tutti 01-09-2019
    Preferiti di gennaio e febbraio Miss Fiction Books 02-03-2020

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